Nel mercato immobiliare il mutuo ipotecario, come sai, è un po’ come la benzina per il motore. Consente al settore di muoversi. In Italia si accende un mutuo per l’acquisto della casa in un caso su due. L’importo medio è di circa 120 mila euro e la durata supera mediamente i 20 anni. Inutile sottolineare, quindi, che si tratta di un’operazione da effettuare con la massima attenzione. Ma di questo ce ne occuperemo in un altro post.

Qui volgiamo dare visibilità ai dati ufficiali dei mutui ipotecari contenuti nel Rapporto Immobiliare 2019, dedicato al settore residenziale realizzato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI), in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana. Eccoli.

Nel 2018, sono stati registrati circa 283 mila acquisti di abitazioni assistite da mutuo ipotecario, in aumento, rispetto al 2017, dell’8,8%. Sul totale delle abitazioni acquistate da persone fisiche, quelle favorite da mutuo, hanno riguardato circa la metà degli scambi, facendo crescere ancora di un punto percentuale l’incidenza che raggiunge così il valore massimo dall’inizio della serie.

Tra le aree del paese, i maggiori incrementi di si osservano nel Nord-Est e nel Centro, +12,3% e +10,5%, rispettivamente, con un ‘incidenza che sfiora il 55% per il Nord Est ed è del 53,2% al Centro. Una variazione sostenuta si osserva anche nelle Isole (+9,1%) nonostante l’incidenza di queste compravendite sia la minima tra le aree del paese (40,5%). Infine, nel 2018, il recupero è del 6,4% per il Nord Ovest e del 7,3% per il Sud.

L’analisi distinta per i soli capoluoghi e per i comuni non capoluogo, mostrata nella stessa Tabella 11, evidenzia una crescita di circa un punto percentuale più sostenuta per i comuni non capoluogo e le ripartizioni del Nord-Est e del Centro che mostrano gli incrementi maggiori. Va evidenziata una differenza nel valore dell’incidenza, che risulta inferiore nei comuni non capoluogo in considerazione del divario che si riscontra nelle aree del Centro, del Sud e nelle Isole dove tra l’incidenza dei comuni minori e quella dei capoluoghi si osservano tra gli 8 e 10 punti percentuali in meno. Interessante, risulta inoltre il diverso peso che si osserva nell’area Centro per i capoluoghi, 30,5% che scende per i comuni non capoluogo al 16,7%.

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